La macchina si ferma davanti a un grande cancello. La mamma sorride, si accarezza la pancia e dice: “Siamo arrivati.” Io salto giù, curioso. Papà apre il cancello e ci troviamo davanti a una casa grande, immersa nel verde. Attorno, solo silenzio, vento tra gli alberi, e un giardino che sembra non finire mai. Papà dice che sono oltre 13.000 metri di terra tutti nostri, non so quanti sono, ma io ne vedo tantissimi!
Corro verso la casa. L’ingresso è ampio e profuma di arancia. Al piano terra c’è una zona giorno luminosa con grandi finestre. La cucina è enorme — già immagino la nonna che prepara gli arancini — e c’è una sala con un angolo relax e una stufa di quelle belle, che scaldano anche il cuore. In fondo, un bagno moderno e una lavanderia, tutto comodo e ordinato. C’è pure una porta che porta dritta al garage: niente più borse della spesa sotto la pioggia e finalmente avrò un laboratorio dove aggiustare le mie macchinine.
Salgo le scale di corsa. Al primo piano c’è un bagno, e una camera dove, dicono, dormiranno mamma e papà con la sorellina che nascerà presto. Un’altra stanza per i nonni che diventerà una cucina quando loro si faranno una stanza a piano terra.
Una porta che porta in un terzo piano segreto, qui è ancora tutto al grezzo, quando sarò grande la mamma ha detto che ci sarà una camera per me, una per mia sorella e altre tre per ospitare gli amici e i parenti oltre ovviamente al bagno, anzi due.
Fuori c’è una zona barbecue sotto gli alberi. Papà promette che in estate faremo le grigliate con i nonni, che verranno a vivere con noi durante le vacanze.
Ma la cosa più bella è che avrò finalmente Spike. Papà ha letto su un giornale di un pastore belga abbandonato. Ha detto che lo adotteremo insieme. Non lo lascerò mai, Spike sarà il mio migliore amico.
Questa non è solo una casa. È un sogno, qui a Piazza Armerina, tra le colline della Sicilia. È il posto dove cresceremo, insieme.
Nasci presto sorellina io e Spike avremo bisogno di una compagna d’avventura.
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