Naturalmente prima sono stato in acqua — ore, come sempre — poi, con i muscoli un po’ irrigiditi dal sale, ho guidato fino a via delle Conchiglie. Solo il nome bastava per farmi venire voglia di andarci: suona come una promessa di fondali limpidi e giornate calme.

Oltre il cancello, mi ha accolto un portico ampio, chiaro, rivolto verso un giardino privato tutto recintato. La brezza marina arriva leggera, e già mi immaginavo seduto lì, mentre il tramonto colora tutto d’arancio.

Sul lato del portico c’è uno stanzino con doccia – piccolo ma geniale – perfetto per liberarsi da sabbia e sale prima di entrare. Solo chi vive il mare ogni giorno può capire quanto conti una cosa così.

Accanto, anche una zona esterna attrezzata per cucinare: niente odori forti in casa e la possibilità di godersi una grigliata in giardino, magari dopo una lunga giornata in acqua.

L’interno è semplice, autentico, con lo stile solido degli anni ’70. Da un corridoio centrale si sviluppano i vari locali, la cucina, un soggiorno raccolto, tre camere da letto – due più grandine e una singola – perfette per accogliere amici, colleghi o studenti di wakeboard. Il bagno è finestrato, comodo e luminoso.

E poi c’è la terrazza su tetto accessibile da una scala esterna: grande quanto tutta la casa. Uno spazio dove guardare le stelle, stendere l’attrezzatura o semplicemente respirare il mare.

Ma la vera magia è la vicinanza alla spiaggia. Bastano pochi passi.

Quando i paese dorme, si sentono solo le onde. E al mattino, qualche gabbiano si spinge fin qui in cerca di cibo.

Per un ragazzo nato tra i boschi, trovare una casa così è come scoprire un nuovo mondo. Mi immagino già le giornate qui, i risvegli con l’odore del mare e la luce che entra dalle finestre.

Marina di Acate, per me — o forse per te — potrebbe diventare non solo un punto sulla mappa, ma casa, mare, libertà.